La raccolta del verde inizia da qualche giorno prima, seguita da quella più delicata dei petali e dei boccioli; i disegni vengono concordati con il vicinato, alcune sagome di cartone o bozzetti su carta sono allestiti o ripresi da quelli degli anni passati.
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La sera della vigilia è tutto pronto: disegni, petali, foglie e polveri colorate… Si mette la sveglia presto e al mattino seguente in strada, chinati con pazienza, concentrati ognuno sul proprio pezzetto di ornamento, piccola parte di un progetto che spesso riguarda l’intera strada.
Nel 1263, a Bolsena giungeva da Roma un prete boemo, il quale nutriva dei dubbi sulla transustanziazione (le specie del pane e del vino restano immutate mentre la sostanza si transustanzia in corpo e sangue di Cristo). Durante la celebrazione della Santa Messa, l’Ostia iniziò a stillare sangue, inzuppando il corporale e macchiando la pietra dell’altare. Il papa Urbano IV si trovava nella vicina città di Orvieto e la gente di Bolsena, che aveva assistito al prodigio, prese il lino del corporale insanguinato e lo portò in solenne processione al Pontefice, il quale riconobbe il miracolo ed istituì la festa del Corpus Domini.
«Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno
in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.» (Mt, 26,29)
Il culto mariano a Valentano è molto sentito e, anche nei disegni per la festa del Corpus Domini, non manca mai un omaggio alla Madre. «Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.» (Ap. 12,1)
«Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo:
tutti infatti partecipiamo dell’unico pane.»
(I Corinzi 10,17)