2. Il complesso vulcanico dei Monti Vulsini
Il distretto vulcanico vulsino è il più settentrionale dei distretti vulcanici del Lazio ed è caratterizzato da un’attività di natura principalmente esplosiva, areale con più centri.
L’inizio dell’attività è probabilmente risalente a circa 800.000 anni fa nel settore orientale dove colate di lava e coni di scorie furono emessi da fratture a carattere regionale. Questi prodotti che sono i più antichi sono visibili solo sul fondo di qualche profonda incisione fluviale e ricoprono direttamente le ignimbriti del Monte Cimino (vecchie di 1 milione di anni) e sono a loro volta ricoperte da una colata piroclastica del vicino vulcano di Vico (di 500.000 anni fa).
Intorno ai 600.000 anni l’attività si sposta nell’area occupata ora dalla conca lacustre, ed il centro è denominato Paleovulsino. Da questo centro vengono emessi i prodotti vulcanici più antichi affioranti sia ad Est che a Sud del lago. Nelle vicinanze, circa 370.000 anni fa sorge il centro detto Bolsena-Orvieto, che mette in posto prodotti di ricaduta ed un importante ignimbrite denominata «tufo di Bagnoregio»; o ignimbrite di Orvieto che causò il collasso della caldera di Bolsena (localizzata al margine Nordorientale della conca lacustre omonima). Questa area ribassata ospitò presto il lago di Bolsena (definito anticamente Volsiniensis lacus) la cui origine è quindi Vulcano-tettonica.
Contemporaneamente a questo centro, furono attivi tra i 300.000 ed i 150.000 anni fa, il centro di Montefiascone caratterizzato da prodotti ignimbritici, di ricaduta ed idromagmatici, ed il centro di Latera i cui prodotti appartengono alla serie potassica ed ultrapotassica. Il centro di Latera costituisce un grande strato-vulcano i cui prodotti ricoprono tutta l’area occidentale dei Vulsini, tra i Monti Romani ed il lago di Bolsena.
Il vulcano di Latera è caratterizzato da tre momenti: nel primo si hanno l’emissione di grandi effusioni laviche, il secondo è caratterizzato dalla formazione della caldera per lo sprofondamento del cono, ed infine il terzo è segnato da vaste effusioni piroclastiche e laviche.
È nel periodo «sin-calderico» cioè contemporaneo alla formazione della caldera che l’attività vulcanica comprese anche piroclastiti emesse da centri sia interni che esterni alla caldera. Tra i centri esplosivi esterni, che sono ancora morfologicamente ben riconoscibili ricordiamo Valentano; presso l’abitato sono evidenti le manifestazioni di un’attività esplosiva che ha originato diversi centri e soprattutto coni di scorie (M. Starnina, Valentano, Madonna dell’Eschio).
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Valentano particolare del cono di scorie del lato occidentale
del Monte Starnina, lungo la SS Castrense.
Stralcio del C.T.R (Carta Tecnica Regionale) della zona di Valentano
Carta geologica schematica del Complesso Vulcanico Vulsino
(tratta da F. S. Stoppani – E. Curti, ridisegnata)
Legenda della carta:
1-3 Prodotti dell’attività del vulcano-strato di Latera (attivo da circa 300.000 fino a meno di 60.000 anni fa).
In particolare sono distinti:
1 Prodotti finali, contemporanei o successivi allo sprofondamento della caldera di Latera
2 Massima estensione delle grandi «colate piroclastiche antiche».
3 Massima estensione delle colate laviche associate alla fase iniziale dell’attività di Latera
4 Colate piroclastiche e laviche di età 400.000 anni circa emesse da grandi spaccature
5 Colata piroclastica del Vulcano di Vico
6 Prodotti dei Vulcani di Montefiascone
7 Prodotti del Paleovulcano di Bolsena
A-A’ traccia della sezione geologica (vedi sotto)
Sezione geologica ridisegnata e tratta da E. Locardi, 1975.
8 Strato-vulcano di Latera
9 Flysch
Testo della Geol. Olivia Iacoangeli