Ecco la toponomastica valentanese. Evidenziamo con una piccola didascalia o con un rimando alla relativa pagina, i personaggi e i luoghi che sono i qualche modo legati ad una tradizione locale.
Di alcuni luoghi è disponibile una piccola galleria di immagini.
Corso Giacomo Matteotti, già Corso Vittorio Emanuele II, già Via di Santa Maria |
Largo Carabinieri Martiri di Fiesole |
Largo della Selciatella |
Largo Paolo Ruffini |
Largo Santa Croce |
Località Cancelletto |
Località Faberlengo |
Località Frati |
Località Guado Margherita |
Località Macedonia |
Località Mezzano |
Località Montecitorio |
Località Pian della Madonna |
Località Pianaccia |
Località Valle dell’Aia |
Località Valleverna |
Località Villa delle Fontane |
Piazza Cavour già La Piazza |
Piazza della Vittoria, già la Piazzetta o Piazza della Chiesa |
Piazza del Lavoro |
Piazza Regina Margherita |
Piazza Varese |
Piazzale Armando Diaz |
Piazzale dello Stadio |
Strada Provinciale Lago di Mezzano |
Strada Provinciale Piansanese |
Strada Provinciale Verentana |
Strada del Fusaro |
Via Aldo Moro |
Via Alessandro Guarnelli |
Via Alessandro Mazzinelli |
Via Antonio Gramsci, già Via Umberto I, già Strada di Mezzo |
Via Antonio Ongaro |
Via Belvedere |
Via Bisenzo |
Via Carlo Alberto, già Strada della Ripa |
Via Cesare Battisti |
Via Daniele Manin; fu, sotto i Farnese, la Via degli Ebrei |
Via degli Abeti |
Via degli Olmi |
Via degli Ontani |
Via degli Uffici, già Vicolo dell’Ospedale |
Via dei Castagni |
Via dei Faggi |
Via dei Farnese |
Via dei Giardini |
Via dei Pini |
Via dei Platani |
Via dei Templari |
Via dei Tigli |
Via del Fontanile |
Via del Forno |
Via del Giglio perché è l’inizio della strada di Acquaiela e porta alla fontana del Giglio fatta realizzare dal Card. Alessandro Farnese nella metà del ‘500. |
Via del Mattatoio |
Via del Monte, già Via del Montenero |
Via del Plebiscito |
Via del Poggio, già Via del Poggio delle Forche |
Via del Querceto |
Via del Ritiro (perché conduce al Convento dei Frati Francescani, detto Ritiro) |
Via del Solco |
Via del Solleone |
Via della Chiesa |
Via della Corte |
Via della Stradina |
Via della Villa |
Via delle Felci |
Via delle Mura Castellane |
Via delle Querce |
Via dell’Eschio (perché conduce all’Ex Chiesa della Madonna dell’Eschio) |
Via Enrico Cialdini |
Via Gaetano Amoroso |
Via Giuseppe Garibaldi |
Via Giordano Starnini |
Via Gorizia |
Via Guglielmo Marconi |
Via Indipendenza |
Via Lino Lottatori |
Via Manfredo Fanti |
Via Masi |
Via Monte Grappa |
Via Principe Amedeo, già Marsoano (Via Marsuana) |
Via Raffaele Cadorna |
Via Rattazzi |
Via Roma |
Via Sant’Anna |
Via Solferino |
Via Trento e Trieste, già Via della Selciata |
Personaggi e luoghi legati alla vita di Valentano
Alessandro Guarnelli
Scrittore minore del ‘500 e amico di Antonio Ongaro, fu per molti anni segretario del Cardinale Alessandro Farnese. A Valentano, dove visse con l’incarico di comandante delle guardie, scrisse una commedia rappresentata da alcuni giovani del luogo, componenti di una compagnia drammatica, che vengono ricordati anche per la rappresentazione di una commedia sulla Resurrezione. Guarnelli lavorò ad una traduzione dell’Eneide di Virgilio in ottava rima. Una delle sue opere, La Vittoria, fu stampata a Viterbo nel 1620.
Alessandro Mazzinelli
Abate, nacque a Valentano nel 1671. A diciotto anni, poiché sostenne una Conclusione di tutta la teologia dedicandola a papa Clemente XI, gli venne conferita un’abbazia nel Regno di Napoli. A ventidue anni fu insegnante di filosofia nel Collegio di Montefiascone, poi Sacrista della Cattedrale, insegnante di teologia e dogmatica, prefetto degli studi e Rettore del Seminario. Latinista e teologo eccellente, fu consultato da Clemente XI per la bolla Unigenitus. Fu stimato anche dai successivi pontefici Innocenzo XIII e Benedetto XIV. Tra le sue opere ricordiamo De Locis Theologicis e moltissimi dei suoi “offici” della Settimana Santa e della Beata Vergine Maria. Dettò le regole per le monache di S. Lucia Filippini al tempo del Cardinale Marco Antonio Barbarigo. Morì nel 1741.
Antonio Ongaro
Poeta, nacque a Venezia nel 1560 e morì a Valentano nel 1593. Dopo essersi spostato a lungo, giunse a Roma. Qui esercitò l’avvocatura e iniziò a scrivere le sue opere di poesia. In seguito si trasferì a Nettuno, dove compose l’Alceo. Arrivò a Valentano nel 1582 al seguito di Mario Farnese, presso il quale prestava servizio, si sposò con una valentanese che gli diede tre figli. Alla sua morte fu sepolto all’interno della chiesa di San Giovanni Evangelista dove, si suppone, sia tuttora. Di recente è stata ritrovata la scritta della sua pietra tombale dove, per suo volere fu inciso: giovane d’anni ma vecchio per fama. L’opera più famosa di Ongaro è Alceo (Venezia 1582). Le sue Rime furono pubblicate postume a Farnese nel 1600.
Gaetano Amoroso
Il Dottor Gaetano Amoroso nacque a Ferrazzano(Campobasso) il 3 ottobre 1900 ed esercitò la sua professione di medico condotto a Valentano dal 1926 al 1986.
Il Dottore, oltre ad essere un medico molto stimato, fu anche una presenza costante e rassicurante per il paese intero. Per lui non esistevano orari o giorni festivi, i suoi pazienti sapevano che in qualsiasi momento potevano contare sulla sua professionalità e sulla sua umanità.
Al Dottor Amoroso si deve anche la costruzione dell’edificio dove oggi ha sede la A.S.L. (a lui dedicato nell’agosto del 1989) per destinarlo a centro per la diagnosi e la cura della tubercolosi.
Morì a Viterbo il 28 ottobre 1986.
Giordano Starnini
Calzolaio, nacque a Valentano il 2 dicembre 1907, figlio di Cesare e Domenica Rosati. Militante socialista emigra in Francia, unitamente allo zio Oreste Donati, precisamente a Troyes. Partecipa alla guerra civile in Spagna, arruolandosi nel battaglione Dimitrou della XIV brigata internazionale. Cade a Morata de Tajuna il 5 aprile 1937. La notizia della morte fu data dal Nuovo Avanti e da La Depéche di Tolosa e allo zio Oreste fu comunicata da una lettera personale di Pietro Nenni.
Lino Lottatori
Nacque a Valentano il 17 agosto 1887 e morì a Guidonia il 22 novembre 1943. Fu una delle figure più rappresentative dell’Ordine Francescano, citato anche da P. Giorgio De Dominicis nell’articolo de L’Osservatore Romano dedicato al Santuario della Madonna della Salute.
Poggio delle Forche
L’odierna Via del Poggio, un tempo aveva una denominazione alquanto sinistra: Poggio delle Forche. Non serve molta immaginazione per capire la derivazione: la via che oggi circonda l’edificio scolastico, un tempo fu luogo di “giustizia”. Qui si allestirono le forche per il taglio della testa dei rei e vi esercitò la sua arte il famoso Mastro Titta, boja de Roma, che figura anche tra i personaggi della commedia musicale “Rugantino”. Lo stesso Mastro Titta così racconta la sua prima esecuzione valentanese: «Il 28 marzo 1797, mazzolai e squartai in Valentano Marco Rossi, che aveva ucciso suo zio e suo cugino per vendicarsi della non equa ripartizione fatta di una comune eredità». Valentano vide all’opera Mastro Titta ancora il 30 settembre 1854, per la decollazione di Angelo Racchetti di Gradoli.